venerdì 24 agosto 2018

Recuperare Whatsapp in modalità forense

Recuperare i dati in modalità forense non è sempre settore di polizia postale o enti preposti all'investigazione.
Possiamo potenzialmente diventare tutti dei veri e propri Sherlock Holmes, se in possesso dei giusti strumenti e delle conoscenze mirate nel campo.
Le ultime statitistiche hanno posto al centro dell'attenzione l'utilizzo dei social, non più come semplici mezzi di comunicazione/contatto/divulgazione notizie, bensì come modello comportamentale.
Inutile nascondere quanto oggi i nostri comportamenti subiscano cambiamenti e forti influenze dai grandi Social del momento. Facebook a partire dai 40 anni, Instagram per gli adolescenti e Whatsapp davvero per tutti.
Parlando di Whatsapp si può affermare che sia davvero il mezzo di comunicazione più potente al mondo grazie alla sua immediatezza ed al fatto che non conosca limiti. Su questa applicazione viaggiano a velocità chat, video, foto, messaggi vocali fino a documenti di lavoro.
Lo smodato utilizzo di questo strumento prevede una serie di "contraindicazioni", tra cui la cancellazione dei dati e la necessità di recuperarli.
Recuperare i messaggi Whatsapp oggi è diventato un mestiere. Esistono moltissimi strumenti e software online che garantiscono un recupero dati di successo. Il recupero delle chat Whatsapp può essere effettuato in modalità forense, e per questo tipo di procedura esistono iter ben precisi.
Perchè dovrebbe nascere la necessità di un recupero forense e non di un semplice recupero dati delle chat cancellate?
Possiamo affermare che i recuperi di tipo forense sono richiesti soprattutto per scopi legali, per far si che il risultato del recupero dati possa essere una vera "prova" a testimonianza in un processo legale. Le analisi forensi infatti non si limitano a recuperare semplicemente dati cancellati, ma vanno a rilevare tutte le attività svolte sul dispositivo. Un'analisi forense, per esempio, potrebbe avere come semplice obiettivo la rilevazione  dell'orario di accensione dello smartphone in una precisa data.
Oggetto di report forensi possono essere anche tracce di messaggi o un qualsiasi tipo di evidenza che normalmente in un recupero dati di tipo "standard" scarteremmo, perchè non leggibile o non interpretabile da un utente comune.
Rocket, all'interno di ChallengerOs, prevede tra le sue funzioni la localizzazione e il recupero di informazioni da qualsiasi tipo di dispositivo analizzato.

mercoledì 1 agosto 2018

Cosa fare se il tuo Nas una volta spento non riparte più

recupero dati nas
I Nas sono sistemi di archiviazione dati molto affidabili. Progettati per la condivisione di dati in rete, sono un ottimo strumento per uffici ed aziende che collaborano su uno stesso progetto o che hanno la necessità di attingere a documenti comuni.
Per le attività di casa molti lo preferiscono al semplice hard disk di backup, non soltanto per l'archiviazione dati, bensì per la condivisione in streaming di film, foto, musica e video tra i vari dispositivi all’interno dell’abitazione.
Sicuramente il metodo di utilizzo migliore è la configurazione del nas in Raid. In base al tipo di esigenza personale, se preferire un ampio storage a disposizione rispetto alla sicurezza matematica di non perdere i dati, esistono diverse configurazioni. 
I Nas sono dispositivi che per lo più rimangono sempre accesi, nella loro posizione, svolgono la loro funzione senza mai bisogno di arrestarli.
Cosa succede però se un giorno decidiamo di spegnerlo, magari durante le ferie estive ed al ritorno decide di non avviarsi più?Cosa può essere successo se prima funzionava alla perfezione ed ora non più?
Possiamo affermare che le motivazioni potrebbero essere molteplici. Tra queste possiamo considerare per esempio l'alta temperatura; pensiamo al calore in cui viaggiano gli hard disk durante il loro costante funzionamento. Al loro spegnimento i metalli si raffreddano e questo scenario potrebbe portare alla modifica dei componenti interni e quindi il disco potrebbe non riuscire ad avviarsi più (questo accade soprattutto per i dischi SCSI). 
Anche se banali, ci sono i soliti rischi dei drive meccanici, quali l'usura, il degrado delle superfici magnetiche fino ad arrivare al danneggiamento delle componenti interne. Dobbiamo pensare che in molti casi, il degrado dell'hard disk non si manifesta durante il funzionamento, bensì proprio nella riaccensione del dispositivo. La cura e la sicurezza dei dati va esercitata esattamente durante l'operatività del Nas. Soprattutto se i nostri hard disk non ci hanno abbandonato mai, dopo diverso tempo di utilizzo sono soggetti ad usura. 
Nel nostro caso il primo tentativo per riattivare il Nas sarà sicuramente il controllo dell'alimentazione elettrica. Fatti i nostri test ci rivolgeremo all'operatività dei drive, estraendoli e tentando la loro lettura tramite un Pc via USB. Potremo fare a questo punto anche un test di operatività degli hard disk con vari strumenti disponibili online, come hdtune.
Realizzato un backup saremo pronti alla formattazione dei drive e al rispristino del raid. Particolare attenzione va fatta in questa fase, soprattutto se il nostro raid non ha una configurazione raid 1. In base all'array scelto è fondamentale il ripristino di tutte le unità disco. Nel caso in cui i primi test non siano andati a buon fine, la scelta saggia, ai fini del recupero totale dei dati, è far eseguire una diagnosi tecnica e professionale su tutte le unità disco.