Negli ultimi anni abbiamo assistito a grandi calamità naturali, anche in Italia, che hanno causato enormi problemi, sia al territorio, alle persone anzitutto, e ai loro beni.
Le aziende hanno visto crollare i loro uffici, sommergere dal fango e dall' acqua infrastrutture e strumenti di lavoro.
La grande perdita che hanno avuto le aziende é stata quella del lavoro di anni e anni, fatturazione, database, gestionali, contabilità, ecc.. inscritti nei PC. Anni di lavoro sommersi dall' acqua e dal fango.
E' dopo quel periodo che si é registrato un boom delle richieste di recupero dati hard disk flooding (allagati).
Le operazioni di recupero dati in questi casi sono complicate dalla presenza di detriti, gango, terra e acqua nell' hard disk. L' invasione può essere più o meno invasiva e quindi più o meno compromettente.
Nel caso di hard disk contenuti in box, portatili, ecc.. possiamo sperare in un minimo di possibilità in più rispetto ad unità immerse a nudo nell' acqua (ma la sfumatura é davvero sottilissima).
L' immersione nell' acqua sporca fa sì che questa penetri all' interno dell' unità, e che le successive operazioni di recupero dati prevedano anzitutto che il disco venga sottoposto a pulizia e decontaminazione in Camera Bianca.
Divieto assoluto in questo é evitare di mettere in funzione l' hard disk: l' acqua a contatto con la corrente elettrica causerà corto circuito alle parti elettriche del disco.
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