Tutti i computer di oggi, o addirittura i videoregistratori e le telecamere archiviano i dati su hard disk, di varie capacità e prestazioni.
L’ hard disk è un supporto di archiviazione di massa su cui è possibile memorizzare files di ogni tipo ed estensione, e accedervi in una frazione di secondo.
Entriamo nel vivo della questione..come è fatto dentro un hard disk?
Il modo più efficace per scoprirlo è quello di aprirlo (è altamente consigliato aprire un hard disk che non userete più visto che l’ apertura, se non effettuata da professionisti nell’ apposita camera sterile, la “Clean Room“, lo renderebbe inutilizzabile).
“Aprire un hard disk” implica un’ operazione molto semplice, ovvero quella di togliere le viti che fermano il coperchio dove è attaccata l’ etichetta con le caratteristiche del disco.
Una volta alzato il coperchio appunto, ciò che troveremo di fronte ai nostri occhi sarà un oggetto che ci ricorderà vagamente uno di quei vecchi giradischi con il braccetto che girava sul 45 giri. Vedremo quindi dei piatti, uno sopra l’ altro, con un braccetto appunto, alla cui estremità troveremo una testina. Il piatto superiore, dunque il primo che appare ai Nostri occhi è magnetico, ed è qui che che alloggiano i dati. La testina fluttua alla distanza di un velo d’ aria dai piatti, senza mai toccarli.
La registrazione dei dati avviene su cilindri, tracce e settori, rispettivamente “clusters”, “tracks” e “sectors”. Il sistema attraverso cui i dati vengono scritti sul disco è detto “file system”; il file system varia in base al sistema operativo. Ad esempio F.A.T 32 bit per windows 95 Release B e le successive versioni; F.A.T. 12/16 bit per il vecchio MS-Dos; NTFS per Windows NT.
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